88) I licheni come bioindicatori della qualità ambientale

Riassunto / Abstract

I licheni, essendo sprovvisti di radici, traggono le sostanze di cui hanno bisogno quasi esclusivamente dall’aria. Con essa assorbono anche le sostanze tossiche in essa presenti. I licheni epifiti sono ottimi bioindicatori per la loro particolare sensibilità nei confronti di queste sostanze tossiche e si sono rivelati molto utili per lo studio dell’inquinamento atmosferico. L’esposizione prolungata agli inquinanti atmosferici determina nei licheni alterazioni fisiologiche, morfologiche ma soprattutto una loro diminuzione sia come numero che come biodiversità e nei casi estremi la loro scomparsa. Il loro biomonitoraggio con semplici strumenti consente quindi di dare un giudizio di qualità ambientale. 

Scheda sintetica delle attività

Per esperienze e lavori di tipo didattico, dove normalmente ci si limita all’osservazione e descrizione della situazione di una piccola area, si possono effettuare campionamenti preferenziali nella zona che interessa come il giardino della propria scuola, il centro cittadino e per confronto una zona periferica o di campagna. Il numero di stazioni rilevate dipenderà dal tempo a disposizione e dalla presenza di alberi adatti. Per ogni stazione si consiglia di campionare almeno 3 alberi. Ecco in sintesi le operazioni da eseguire in ambiente:
1) Localizzare gli alberi (se possibile con GPS);
2) orientare il reticolo (bussola);
3) misurare l’altezza dal suolo del reticolo (100 cm);
4) misurare la circonferenza del tronco a metà del reticolo;
5) procedere al riconoscimento e alla classificazione dei licheni che ricadono nelle maglie del reticolo;
6) evitare il danneggiamento o l’asporto dei licheni (per l’esatta identificazione in laboratorio si preleva un piccolo campione al di fuori del reticolo);
7) annotare tutte le specie licheniche all’interno del reticolo e sommarne la frequenza; il valore così ottenuto è la BL (biodiversità lichenica);
8) in ogni stazione si analizzano almeno 3 alberi per ottenere l’IBL (Indice di Biodiversità Lichenica).

Risorse necessarie

  • Piantina della zona da monitorare;
  • GPS;
  • bussola; 
  • reticolo orientabile, costituito da 4 reticoli 10×50 cm ciascuno con 5 maglie 10×10 cm (figura 1);
  • lente d’ingrandimento (almeno 10x);
  • chiavi analitiche e guide illustrate;
  • schede dì rilevamento;
  • metro da sarto;
  • reagente (soluzione satura di KOH);
  • contagocce;
  • macchina fotografica e/o cellulare.
Figura1 Costruzione di un reticolo orientabile utilizzabile per il biomonitoraggio delle direzioni dei quattro punti cardinali.

Prerequisiti necessari

  • Conoscere i licheni (87-Scienze);
  • saper classificare i licheni.

Obiettivi di apprendimento

  • Saper lavorare in gruppo;
  • imparare a usare il GPS per georeferenziare gli alberi;
  • saper eseguire una mappa della stazione di biomonitoraggio;
  • saper utilizzare il reticolo per il biomonitoraggio;
  • compilare una scheda di rilevamento dati;
  • Calcolare il valore IBL (Indice di biodiversità lichenica);
  • saper dare un giudizio sulla qualità ambientale.

Dotazioni di sicurezza

Se si effettua l’uscita lungo le vie di un paese è opportuno che gli studenti siano dotati di giubbotto catarifrangente.

Svolgimento

Preferibilmente si utilizza una sola specie di albero per poter confrontare dati di stazioni diverse e anche di studi differenti. Gli alberi più indicati, sia per la loro relativa presenza nei centri urbani che per il numero di studi eseguiti, sono quelli appartenenti al genere Tilia spp.

Nella scelta degli alberi (figura 2), utilizzare i seguenti criteri:

  • scorza con pH subacido: tigli;
  • inclinazione del tronco non superiore a 10°;
  • circonferenza minima 60 cm;
  • assenza di fenomeni di disturbo (malattie, nodosità, copertura eccessiva di briofite, verniciature);
  • evitare gli alberi che sono in prossimità di incroci o strade trafficate – fortemente ombreggiati – trattati con anticrittogamici.
Figura 2: foto rappresentante la fase di scelta dell’albero.

Montare il reticolo a 1 m di altezza dal suolo e orientarlo secondo i quattro punti cardinali (figura 3).

Figura 3: fase di montaggio del reticolo sull’albero prescelto, orientandolo secondo i punti cardinali.

Riconoscere e classificare i licheni presenti nelle maglie del reticolo con l’ausilio di lenti 10x; fotografare i licheni (figura 4).

Figura 4: i ragazzi, con l’ausilio di una lente di ingrandimento, osservano i licheni presenti sull’albero scelto.

Compilare la scheda di rilevamento e calcolare il valore IBL (figura 5).

Figura 5: schema di rilevamento e registrazione/rappresentazione dei dati raccolti.

Dare un giudizio di qualità ambientale in base ad una tabella di conversione e assegnare un bollino colorato alla stazione;  se si analizzano più stazioni si può costruire una mappa territoriale (figura 6).

Figura 6: mappa territoriale con giudizi finali di qualità ambientale.

Note e storia

I dati raccolti possono essere divulgati attraverso incontri e/o presentazioni o pubblicati su un sito web.

Bibliografia

Nel sito del progetto “licheni in rete”, che in provincia di Mantova raccoglie
una rete di scuole che da più di dieci anni studia i licheni e ne effettua il biomonitoraggio calcolando la biodiversità in città e in vari paesi della provincia, si possono trovare tutte le indicazioni e gli strumenti per realizzare questo percorso didattico.

Autori

Malavasi Claudio

Specifiche esperimento


Materia
Biologia
Classi a cui è rivolto
1° biennio
Tipologia di laboratorio
Povero
Reperibilità del materiale
Uso quotidiano, negozi specializzati, siti web
Materiale specifico
Mappa della zona da monitorare, GPS, bussola, reticolo orientabile, lente d’ingrandimento, schede di rilevamento, metro da sarto, reagenti vari, contagocce
Durata esperimento in classe
4 h
Capacità di bricolage/assemblaggio

Necessità lavorazioni meccaniche/elettroniche
No
Necessità PC per acqusizione/analisi dati
No
Necessità di uno smartphone

Parole chiave
Biologia
Botanica
Licheni
Biodiversità

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