Le leve 

L’equilibrio delle leve è un argomento tipico della classe seconda della secondaria di I grado. Proporlo con un approccio di tipo sperimentale è possibile anche se non si dispone di un laboratorio di scienze o di materiale specifico. Anche un righello può essere una leva e delle gomme da cancellare possono essere usate come forza potenza e resistenza: utilizzando del materiale che i ragazzi hanno nel proprio astuccio si può verificare sperimentalmente la relazione di equilibrio delle leve 

Scheda esperimento

Classi  2° anno
Tipologia Laboratorio povero
Durata 2 h
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Scheda sintetica delle attività 

Fase 1: Verifica della legge di proporzionalità inversa 

  • Disporre sul piano del tavolo il temperino con serbatoio o altro oggetto cilindrico che costituirà il fulcro della leva 
  • Porre il righello sopra al temperino con il punto di contatto nella posizione centrale (se il righello è lungo 50 cm, poggiarlo sopra al temperino sui 25 cm) 
  • Disporre due monete uguali alle estremità del righello e osservare la leva in equilibrio 
  • Lasciare una moneta su una estremità (resistenza) e due monete uguali alla prima (potenza) dalla parte opposta a 12,5 cm (braccio potenza) dal fulcro e osservare la leva in equilibrio 
  • Lasciare una moneta su una estremità (resistenza) e cinque monete uguali alla prima (potenza) dalla parte opposta a 5 cm (braccio potenza) dal fulcro e osservare la leva in equilibrio 
  • Verificare la legge di proporzionalità inversa tra potenza e braccio potenza 

Fase 2: Verifica della legge di equilibrio della leva 

  • Disporre sul piano del tavolo il temperino con serbatoio o altro oggetto cilindrico che costituirà il fulcro della leva 
  • Porre a una estremità una gomma (resistenza) e disporre sull’altro braccio due o tre gomme diverse tra loro (potenza) partendo dall’esterno e spostandosi verso il fulcro finché non si raggiunge l’equilibrio 
  • Misurare sul righello le lunghezze dei due bracci 
  • Legare attorno alla gomma-resistenza un filo e agganciarla al dinamometro: annotare il valore in N (se non si ha il dinamometro usare la bilancia, come descritto nella sezione “Svolgimento”) 
  • Ripetere la misurazione con le gomme-potenza 
  • Verificare la legge di equilibrio delle leve, dove \(b_P\) e \(b_R\) sono, rispettivamente, braccio della potenza e della resistenza, \(P\) e \(R\) il valore della potenza e della esistenza:
\[b_P\cdot P\ = b_R\cdot R\]

Risorse

  • Un righello da 50 cm 
  • 6 monete uguali (da un euro o da 50 centesimi) 
  • Delle gomme da cancellare 
  • Un temperino con serbatoio o un oggetto cilindrico da usare come fulcro 
  • Nastro adesivo 
  • Filo per cucire 
  • Un dinamometro con portata 1 N 
  • Una bilancia con sensibilità di 0,1 g (se non si dispone di un dinamometro) 

Prerequisiti  

  • Saper distinguere le grandezze scalari dalle grandezze vettoriali 
  • Conoscere la massa e la sua unità di misura 
  • Conoscere il peso e la sua unità di misura 
  • Conoscere l’unità di misura delle forze e lo strumento di misurazione 
  • Conoscere le relazioni di proporzionalità diretta e inversa 

Obiettivi di apprendimento 

  • Sapere cosa è una leva 
  • Conoscere la condizione di equilibrio delle leve 
  • Saper verificare la condizione di equilibrio delle leve 

Dotazioni di sicurezza 

Nessuna 

Svolgimento 

Premessa 

L’attività è molto semplice e può essere svolta direttamente dagli alunni al proprio banco, magari divisi in piccoli gruppi, utilizzando oggetti che possono trovare nel proprio astuccio. É necessario un dinamometro o una bilancia 

Realizzazione 

Proponiamo l’esperienza in due fasi, con diversi livelli di approfondimento. 

Fase 1: verifica della legge di proporzionalità inversa 

Per questo primo approccio sono necessari solo un righello da 50 cm, sei monete uguali e il temperino cilindrico. Si deve poggiare il righello orizzontalmente sopra il temperino con serbatoio o sopra l’oggetto cilindrico che fa da fulcro, facendo attenzione che il punto di contatto si trovi al centro della riga (se il righello è lungo 50 cm, lo si dovrà porre sopra al temperino sui 25 cm). Se l’oggetto che si usa come fulcro è cilindrico, si consiglia di fissarlo al piano d’appoggio con del nastro adesivo. Successivamente si dispongono una moneta su ciascuna estremità del righello e si osserva che la leva è in equilibrio (figura 1). 

equilibrio della leva con due monete uguali poste alla stessa distanza dal fulcro
Figura 1: equilibrio della leva con due monete uguali poste alla stessa distanza dal fulcro

Successivamente si lascia una moneta su una estremità (resistenza) e si pongono due monete (potenza) dalla parte opposta a 12,5 cm (braccio potenza) dal fulcro e si osserva che la leva è in equilibrio (figura 2) 

leva in equilibrio con una moneta posta a una distanza dal fulcro doppia di quella delle due monete
Figura 2: leva in equilibrio con una moneta posta a una distanza dal fulcro doppia di quella delle due monete

In questo modo si verifica la proporzionalità inversa tra potenza e braccio potenza: raddoppiando le monete, il braccio si è dimezzato. 

Si può ripetere il procedimento con più monete, ad esempio con cinque monete come potenza (figura 3). 

leva in equilibrio con cinque monete
Figura 3: leva in equilibrio con cinque monete

In questo caso, con cinque monete, il braccio potenza è ridotto ad un quinto, cioè a 5 cm. 

Dopo aver riportato quanto osservato in una tabella (tabella 1), si può verificare la proporzionalità inversa tra braccio potenza e potenza, verificando che:  

\[b_P\cdot P\ = 25\]

cioè al valore della resistenza, pari a 1 sola moneta, per il suo braccio, pari a 25 cm di distanza dal fulcro:

\[b_R\cdot R\ = 25\]
il prodotto del braccio per la potenza è costante
Tabella1: il prodotto del braccio per la potenza è costante

Abbiamo così verificato la legge di proporzionalità inversa, in quanto per avere equilibrio occorre che il braccio sia:

\[b_P\ = \frac{25}{P}\]

Fase 2: Verifica della legge di equilibrio della leva 

Per questa seconda parte sono necessari, oltre a righello e temperino con serbatoio, delle gomme da cancellare di forma e/o dimensione diversa o altri oggetti ed un dinamometro o una bilancia per misurare il valore della forza applicata dalle gomme sulla leva.  

Si poggia il righello orizzontalmente sopra il temperino con serbatoio o sopra l’oggetto cilindrico che fa da fulcro, facendo attenzione che il punto di contatto si trovi al centro della riga (se il righello è lungo 50 cm, lo si dovrà porre sul temperino a circa 25 cm). Ad una estremità si posizionerà una gomma (resistenza) e sull’altro braccio due o tre gomme (potenza) spostandole dall’esterno verso il fulcro finché non si raggiunge l’equilibrio (figura 4). 

leva in equilibrio con una gomma come resistenza e due come potenza
Figura 4: leva in equilibrio con una gomma come resistenza e due come potenza

Trovato l’equilibrio, con un po’ di attenzione, si misurano sul righello le lunghezze dei due bracci. 
Per misurare la potenza e la resistenza è sufficiente agganciare le gomme al dinamometro (figura 5); in alternativa è possibile misurarne la massa con una bilancia e ottenere la forza peso moltiplicando il valore della massa per l’accelerazione di gravità pari a 9,81 m/s2 (figura 6). 

misura della forza peso di alcune delle gomme utilizzate nell’esperimento
Figura 5: misura della forza peso di alcune delle gomme utilizzate nell’esperimento
misura della massa di alcune delle gomme utilizzate nell’esperimento
Figura 6: misura della massa di alcune delle gomme utilizzate nell’esperimento

Dopo aver riportato le misure ottenute in una tabella, si può verificare la legge di equilibrio delle leve:

\[b_P\cdot P\ = b_R\cdot R\]

In tabella 2 è riportato un esempio di misurazioni eseguite dagli studenti: 

verifica della legge di equilibrio delle leve
Tabella 2: verifica della legge di equilibrio delle leve

Si osserva, così, che i valori dei prodotti braccio x forza sono bene allineati, come previsto della legge della leva:

\[b_P\cdot P\ = b_R\cdot R\]

Occorre sottolineare che i risultati ottenuti non sono perfettamente allineati, ciò a causa dell’inevitabile errore di misura, che non è qui valutato quantitativamente, ma può essere discusso con gli studenti per valutarne le cause e stimarne l’ordine di grandezza. 

Note e storia

«Datemi una leva e un punto d’appoggio e vi solleverò il mondo». Così sembra abbia detto Archimede dopo aver scoperto il principio della leva.  

L’uomo ha da sempre dovuto fare i conti con le forze, ed è riuscito ad inventare dispositivi adatti a vincerle a proprio vantaggio. Tra le macchine più semplici che servono a vincere una forza applicandone un’altra diversa, ci sono proprio le leve.  
La leva è costituita da un oggetto rigido che può ruotare attorno a un punto fisso detto fulcro. Agli estremi della leva si applicano due forze, la resistenza e la potenza, e le distanze tra i punti di applicazione di queste due forze e il fulcro sono i bracci della leva. 

Archimede fu il primo a scoprire che il rapporto tra i bracci della resistenza e della potenza è inversamente proporzionale al rapporto tra le rispettive forze: vale a dire che più uno dei due valori cresce, più diminuisce l’altro. Non a caso si dice che una leva è vantaggiosa se la potenza viene applicata a una distanza dal fulcro maggiore della resistenza, svantaggiosa quando si verifica il contrario, perché la potenza da applicare è maggiore della resistenza che si deve vincere, mentre è indifferente quando i due bracci sono uguali. 

Archimede e la leva. Incisione da Mechanics Magazine, Londra, 1824.
Figura 7: Archimede e la leva. Incisione da Mechanics Magazine, Londra, 1824.

Supponiamo di voler sollevare un masso facendo leva con un robusto bastone: in questo caso la resistenza è rappresentata dal peso del masso, la potenza dalla forza muscolare e il fulcro dal punto scelto per poggiare il bastone (figura 7). Se si spinge sul bastone vicino al fulcro la forza da applicare per sollevare il masso è decisamente superiore a quella necessaria quando si agisce all’estremità libera, perché in questo secondo caso il braccio della potenza è maggiore. 

Le leve sono classificate in base alla posizione reciproca tra fulcro, potenza e resistenza (tabella 3). 

classificazione delle leve
Tabella 3: classificazione delle leve

Le leve di primo genere possono essere vantaggiose, svantaggiose o indifferenti: sono vantaggiose se il braccio della potenza è più lungo di quello della resistenza, svantaggiose se il braccio potenza è più corto di quello della resistenza, indifferenti se i due bracci sono uguali. 
Le leve di secondo genere sono sempre vantaggiose perché il braccio potenza è sempre più lungo di quello della resistenza.  
Le leve di terzo genere sono sempre svantaggiose perché il braccio potenza è sempre più corto di quello della resistenza.  

Bibliografia 

  • Enciclopedia Treccani Junior: Leve e Macchine Semplici
  • Focus Natura Green, Leopardi L. Bubani M. Marcaccio M. Gabaglio M., DEA scuola 

Autori

Eleonora Santolini, I.C. Civitavecchia1, Civitavecchia (RM) 

Hanno contribuito all’ottimizzazione dell’esperimento:
Giorgia Pacetti, I.C. “Don Milani”,  Civitavecchia (RM) 
Manuela Pontremoli, I.C. “L. Fantappié”, Viterbo 
Cristina Stoppa, I.C. 8 Scuola “G. Guinizelli”, Bologna 

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